UN POSTO MERAVIGLIOSO, SEPPUR TRA POVERTA' E CONTRADDIZIONI
Quanti sono gli scrittori e i musicisti che ne hanno decantato le lodi ?
Da Amado, bahiano convinto ,fino ai grandi della musica brasiliana e non
quali Caetano Veloso e Daniela Mercury (anche se l'accostamento non ha
senso), fino a D. Caymmi, tutti ne tracciano un disegno fitto tra il mistero ,
le contraddizioni e la grande forza magica e culturale. Non basterebbe una
paginetta per descrivere questa città meravigliosa (la città delle
365 chiese così come descritto da Caymmi). Ovunque si può respirare l'aria
dell'Africa mista a quella nuova brezza portata dai portoghesi e dai bianchi.
Così il Candomblè si mischia alla religione Cristiana e la Capoeira, la
Bossanova e la Samba si mischiano ai ritmi dei Tropicalia ispirati dalla
musica più Americana ed Europea. Mentre cammini tra le vie del Pelourinho
(zona molto turistica) ti capita di imbatterti in meninos che nell'orgoglio
della propria povertà ti chiedono anche solo da mangiare. E poi c'è la musica,
nei locali ,per le strade nell'anima della gente. La musica non si ferma neanche
con la pioggia e neanche tra il diluvio di danze che si affacciano nelle piazze
e nel puro movimento sinuoso delle Brasiliane. E poi ancora ci sono le
Bahiane ,vestite di bianco che vendono Acarajè (strane polpettine fritte
in olio di dendè) che danno un colore tutto particolare alle vie ,anche
le più nascoste, di Bahia. Potrei andare avanti ancora per molto e parlare
delle spiagge famose (Itapua e Praia do Forte) e dei piccoli paesini
all'interno, potrei parlare di Itaparica famosa per il Club Med ma
ancora più bella in bicicletta e perché non potrei raccontare degli autobus,
vere e proprie gare di formula uno tra le vie di Salvador, ma forse è meglio
che lasciate tutto e corriate a prendere il primo biglietto per Salvador. . . . Ne vale la pena.
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